2 milioni di anziani vivono in condizioni di isolamento sociale

La sorveglianza “Passi d’Argento” dell’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato dati preoccupanti nel biennio 2022-2023.

Image1 Luglio 2025

La sorveglianza “Passi d’Argento” dell’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato dati preoccupanti nel biennio 2022-2023.

Il 16% degli over 65 italiani, pari a circa un anziano su sette, dichiara di non aver avuto contatti neppure telefonici con altre persone nel corso di una settimana normale. Questo significa che oltre 2 milioni di anziani vivono in condizioni di isolamento sociale completo.

La situazione diventa ancora più critica quando si considerano le famiglie monocomponenti. L’ISTAT rileva che nel 2020 ben 2,5 milioni di persone over 74 vivono sole, rappresentando il 40% di tutte le persone in questa fascia d’età. Secondo dati più recenti, sono 8,8 milioni gli individui che vivono soli in Italia, di cui quasi 5 milioni (55,2%) sono anziani con più di 60 anni.

Un Confronto Europeo Preoccupante

Il confronto con la media europea evidenzia la gravità della situazione italiana. Il 14% degli anziani italiani non ha nessuno a cui chiedere aiuto, mentre il 12% non ha nessuno a cui raccontare cose personali, a fronte di una media europea del 6,1%. Questo tasso di solitudine è il doppio rispetto alla media dei Paesi europei, confermando l’Italia come uno dei Paesi occidentali dove diventare vecchi presenta gli scenari peggiori.

Le Differenze Geografiche: Un Paese Diviso.

Il fenomeno degli anziani in condizioni di isolamento non colpisce uniformemente il territorio nazionale, ma presenta marcate differenze geografiche. Le regioni del Sud Italia registrano un tasso di isolamento sociale del 20%, in netto contrasto con il 10% del Nord e il 14% del Centro.

Questa disparità territoriale riflette complesse dinamiche socio-economiche. L’Umbria presenta la più alta incidenza regionale di anziani soli, con il 60,5% delle persone sole che ha più di 60 anni, seguita dalla Sicilia (59,7%), dalla Liguria (59,4%), dalla Calabria (58,7%) e dal Piemonte (57,6%).

Le Conseguenze sulla Salute: Un Circolo Vizioso Mortale

La solitudine negli anziani non è semplicemente una condizione emotiva sgradevole, ma rappresenta un vero e proprio fattore di rischio per la salute. Gli studi dimostrano che la solitudine è strettamente associata a conseguenze gravi e misurabili.

Impatto sulla Salute Mentale

Il 35% degli over 50 italiani presenta sintomi compatibili con una forma di depressione, uno dei più alti tassi in Europa occidentale. Questa condizione è ancora più drammatica quando si considerano i suicidi: il 37% dei suicidi in Italia riguarda anziani, nonostante rappresentino solo il 24% della popolazione generale. La solitudine aumenta il rischio di ansia cronica grave in quasi la metà degli anziani.

Effetti sulla Salute Fisica

La ricerca scientifica ha dimostrato che la solitudine ha effetti devastanti sulla salute fisica degli anziani:
• Aumenta il rischio di demenza del 50%: la mancanza di stimoli cognitivi e sociali accelera il declino mentale
• Incrementa la mortalità prematura del 30%: l’isolamento sociale ha un impatto paragonabile al fumo o all’obesità
• Accresce il rischio di malattie cardiovascolari: la solitudine è associata a ipertensione e infiammazioni croniche
• Causa disturbi del sonno: influisce negativamente sui ritmi circadiani e sulla qualità del riposo

Il Circolo Vizioso della Depressione

Il legame tra solitudine e depressione innesca un circolo vizioso particolarmente pericoloso. La depressione, infatti, riduce ulteriormente la capacità relazionale degli anziani, aggravando il loro isolamento sociale. Questa condizione è aggravata dal fenomeno dell’ageismo, l’insieme di discriminazioni basate sull’età anagrafica, che porta gli anziani stessi a interiorizzare l’idea di non essere più utili alla società.

L’immagine di copertina è stata generata tramite uso di Intelligenza Artificiale generativa.

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